Carissimo Salvatore,
ammirare la delicatezza della pittura di Giuseppina mi ha commosso e riempito di gioia. Solo un´anima vibrante di vita vera e di amore per tutto ciò che cade nell´arco del suo sguardo poteva creare paesaggi puliti e colmi di una incantata serenità che si apre alla religiosità e alla fede.
Solo un io luminoso poteva guidare un segno pittorico così chiaro e certo, ricco di richiami e rimandi che arricchiscono chi li osserva.
Aver rivisto le vie, le case, la chiesa, la processione, mi hanno fatto
rivivere i tempi spensierati dell´infanzia e della giovinezza, anche se un leggero vento di malinconia si alzava dalle amate immagini.
Sentire poi la voce di tua madre ha spalancato le porte degli affetti familiari e degli intricati rapporti parentali.
Per un attimo ho trovato l´antica dimora, ma ben presto il senso di
spaesamento, che colpisce sempre chi vive lontano dalle proprie radici, puntuale si è ripresentato.
Mi rallegro che Carlopoli abbia dato rilevanza a una sua figlia, perché come sappiamo nemo profeta in patria, nessuno è riconosciuto nel proprio paese.
Carlopoli, invece, tiene alto il nome di Palmira Scalise, (questo grazie a te), di Raffaele Talarico e adesso di tua madre. Ciò mi rende felice. |